lunedì 19 ottobre 2015

CARDINALS - STEELERS RECAP

Personalmente ancora non ci credo… Dopo ieri sera (e quanto già vissuto Lunedì notte a San Diego) ho avuto la conferma che le partite di football per quanto brutte, noiose o apparentemente scritte, vanno vissute fino all’ultimo snap, perchè ogni errore potrebbe costare caro come acclamare chi non si da per vinto. Dopo una prima mezz’ora giocata in maniera del tutto oscena, gli Steelers portano a casa una vittoria fondamentale ribaltando ogni pronostico nella seconda metà di gioco. Il team guidato da Mike Tomlin, ha dimostrato per la seconda occasione, di saper capovolgere match quasi impossibili con una forza d’animo e un cuore degno dei veri guerrieri Steelers. Di seguito, analizziamo i vari reparti trovando in essi un migliore ed un peggiore, dettagliando anche i vari aspetti che hanno portato alla vittoria.

Attacco:
La prima mezz’ora abbondante affidata a Micheal Vick, è stata un autentica delusione. Le fatidiche dieci yarde da guadagnare sembravano un miraggio. La scarsa visione di gioco di quest’ultimo, complice una pressione continua sulla tasca dalla pass-rush dei Cardinals, non fanno decollare la manovra sul passaggio dei padroni di casa. Il runninig-game, affidato al solito Le’Veon Bell (24 portate per 88 yds), trova pochi pertugi nell’opposta difesa, apparsa nelle prime fasi del match ancora più quadrata e ben disposta del solito. Vick è costretto a lasciare il campo a pochi minuti dall’inizio del terzo quarto per un fastidio al ginocchio, al suo posto si rivede Landry Jones (8/12, 168 yds, 2 TD) che da subito mette la sua firma con un lancio in endzone per il ritrovato Martavis Bryant. L’umore cambia, la ruota gira sotto il marchio dell’ex Sooners. Con il suo ingresso ha semplicemente messo in chiaro che la secondaria avversaria, seppur fin li poco impegnata,  non era del tutto irresistibile e che le semplici giocate, sfruttando l’ottimo parco di ricevitori a disposizione, sarebbe stata la chiave di lettura del match. Con Palmer nel pallone sul più bello, Jones pesca ancora una volta Martavis Bryant con un passaggio corto al centro del campo, fino a fargli percorrere le corsa della vita in endzone. Partita chiusa! Le difficoltà mostrate, soprattutto nella prima metà del match, denotano quanto sia indispensabile avere in cabina di regia un pocket passer e non uno scrambler che fa della corsa la sua peculiarità. Buona prestazione complessiva del reparto con l'ingresso di Landry Jones, abile nel far girare la manovra e nel pescare liberi i ricevitori. La O-Line è stata abile nel contenere i rusher avversari, concedendo un solo sack in tutto il match. Nota dolente (dolentissima) l’infortunio di Kelvin Beachum, costretto a lasciare il campo anzitempo per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Spazio nelle partite a venire per l’ex Army Alejandro Villanueva che nei pochi snap giocati ieri sera (preseason compresa), ha dimostrato di poter dare la sicurezza necessaria. Il voto di peggiore del reparto va a Micheal Vick mentre il migliore a Landry Jones (mai mi sarei sognato di scriverlo!).

Difesa:
Carson Palmer e i suoi fanno capire da subito di pasta son fatti. Il terzo drive degli ospiti delinea quanta affinità vi sia con il suo parco di ricevitori e non solo. Andre Ellington, RB al rientro dall’infortunio, esce abilmente dal backfield andando a ricevere nei pressi dalla endzone. Azione trasformata in TD dal Michael Floyd poco dopo. Da li nulla più in termini di conclusione. La difesa black & gold, che ha dovuto fare a meno a pochi secondi dall’inizio di Jarvis Jones, prende le misure dell’attacco avversario con il passare dei minuti, concedendo solamente 2 field goal trasformati da Chandler Catanzaro. Nonostante abbia concesso davvero tanto sul passing-game (29/45, 421 yds, 1 TD) come da premessa, nella tramata retroguardia assemblata da “pluto” Keith Butler, avveniva un impeto d’orgoglio quando l’offensiva si avvicinava alle proprie  30 yard, rimbalzando ogni tentativo di affondo. Attenzione e quadratura tattica che nel corso del match hanno portato ben 2 intercetti (Lawrence Timmons e Mike Mitchell), con il secondo che ha sancito, di fatto, il termine del match. Sulla secondaria c’è indubbiamente la pecca di aver concesso troppo in termini di passaggio, ma c’è anche da precisare che i tackle sono arrivati sempre puntuali distogliendo il fattore dell’intuizione che ormai definiamo una lusinga. Spostandoci sul running-game, la difesa è riuscita a limitare al meglio Il temuto Chris Jonhson, che, unitamente ai compagni di reparto, hanno prodotto solamente 55 yds, facendosi vedere poco in campo soprattutto nella seconda metà di gioco. Statistiche alla mano, la pass-rush non ha sfolgorato come le ultime uscite (1 sack - James Harrison), ma è stata in grado di portare una maggiore pressione alla tasca di Palmer con l’avanzare del cronometro. Il voto di peggiore del reparto va a Ross Cockrell. Troppe coperture errate e flag evitabili. Il migliore è stato Mike Mitchell (non al meglio alla vigilia) con un fumble recuperato e l’intercetto fondamentale avvenuto nell’ultimo quarto.

MVP: Landry Jones (QB)

Considerazioni finali:

Per molti aspetti si potrebbe dire che la partita è stata persa dai Cardinals, che non sono riusciti a sfruttare le occasioni e la supremazia mostrata nella prima metà. Ma se l’hanno gettata al vento i Cardinals si potrebbe dire che l’hanno vinta gli Steelers, con una difesa agguerrita, pungendo con Landry Jones nelle poche occasioni concesse dagli ospiti. Dopo 6  partite con fuori: Big Ben, Maurkice Pouncey, Ryan Shazier, Kelvin Beachum, Shaun Swisham (perché il Kicker fa il suo e lo abbiamo visto) con Martavis Bryant appena rientrato, avere un record di 4-2 non se lo sarebbe aspettato nessuno. Due parole sull’esordio di Chris Boswell. Il Kicker ex Giants ha fatto come meglio non poteva siglando 4 field goal su altrettanti tentativi. Ci godiamo la sudata, combattuta, voluta vittoria con uno sguardo alla prossima Domenica, dove ci saranno gli Chiefs ad attenderci senza un giocatore fondamentale come Jamal Charles, ma che tenteranno di rialzarsi dall’ 1-5 attuale con l’apporto del rovente Arrowhead stadium.

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