Personalmente
ancora non ci credo… Dopo ieri sera (e quanto già vissuto Lunedì notte a San
Diego) ho avuto la conferma che le partite di football per quanto brutte,
noiose o apparentemente scritte, vanno vissute fino all’ultimo snap, perchè
ogni errore potrebbe costare caro come acclamare chi non si da per vinto. Dopo
una prima mezz’ora giocata in maniera del tutto oscena, gli Steelers portano a
casa una vittoria fondamentale ribaltando ogni pronostico nella seconda metà di
gioco. Il team guidato da Mike Tomlin, ha dimostrato per la seconda occasione,
di saper capovolgere match quasi impossibili con una forza d’animo e un cuore
degno dei veri guerrieri Steelers. Di seguito, analizziamo i vari reparti trovando
in essi un migliore ed un peggiore, dettagliando anche i vari aspetti che hanno
portato alla vittoria.
Attacco:
La prima
mezz’ora abbondante affidata a Micheal Vick, è stata un autentica delusione. Le
fatidiche dieci yarde da guadagnare sembravano un miraggio. La scarsa visione
di gioco di quest’ultimo, complice una pressione continua sulla tasca dalla
pass-rush dei Cardinals, non fanno decollare la manovra sul passaggio dei
padroni di casa. Il runninig-game, affidato al solito Le’Veon Bell (24 portate
per 88 yds ),
trova pochi pertugi nell’opposta difesa, apparsa nelle prime fasi del match
ancora più quadrata e ben disposta del solito. Vick è costretto a lasciare il
campo a pochi minuti dall’inizio del terzo quarto per un fastidio al ginocchio,
al suo posto si rivede Landry Jones (8/12, 168 yds , 2 TD) che da
subito mette la sua firma con un lancio in endzone per il ritrovato Martavis
Bryant. L’umore cambia, la ruota gira sotto il marchio dell’ex Sooners. Con il
suo ingresso ha semplicemente messo in chiaro che la secondaria avversaria,
seppur fin li poco impegnata, non era
del tutto irresistibile e che le semplici giocate, sfruttando l’ottimo parco di
ricevitori a disposizione, sarebbe stata la chiave di lettura del match. Con
Palmer nel pallone sul più bello, Jones pesca ancora una volta Martavis Bryant con
un passaggio corto al centro del campo, fino a fargli percorrere le corsa della
vita in endzone. Partita chiusa! Le difficoltà mostrate, soprattutto nella
prima metà del match, denotano quanto sia indispensabile avere in cabina di
regia un pocket passer e non uno scrambler che fa della corsa la sua
peculiarità. Buona prestazione complessiva del reparto con l'ingresso di Landry
Jones, abile nel far girare la manovra e nel pescare liberi i ricevitori. La O-Line è stata abile nel
contenere i rusher avversari, concedendo un solo sack in tutto il match. Nota
dolente (dolentissima) l’infortunio di Kelvin Beachum, costretto a lasciare il
campo anzitempo per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio
sinistro. Spazio nelle partite a venire per l’ex Army Alejandro Villanueva che
nei pochi snap giocati ieri sera (preseason compresa), ha dimostrato di poter
dare la sicurezza necessaria. Il voto di peggiore del reparto va a Micheal Vick
mentre il migliore a Landry Jones (mai mi sarei sognato di scriverlo!).
Difesa:
Carson
Palmer e i suoi fanno capire da subito di pasta son fatti. Il terzo drive degli
ospiti delinea quanta affinità vi sia con il suo parco di ricevitori e non
solo. Andre Ellington, RB al rientro dall’infortunio, esce abilmente dal backfield
andando a ricevere nei pressi dalla endzone. Azione trasformata in TD dal Michael
Floyd poco dopo. Da li nulla più in termini di conclusione. La difesa black
& gold, che ha dovuto fare a meno a pochi secondi dall’inizio di Jarvis
Jones, prende le misure dell’attacco avversario con il passare dei minuti,
concedendo solamente 2 field goal trasformati da Chandler Catanzaro. Nonostante
abbia concesso davvero tanto sul passing-game (29/45, 421 yds , 1 TD) come da
premessa, nella tramata retroguardia assemblata da “pluto” Keith Butler,
avveniva un impeto d’orgoglio quando l’offensiva si avvicinava alle proprie 30 yard , rimbalzando ogni tentativo di affondo.
Attenzione e quadratura tattica che nel corso del match hanno portato ben 2
intercetti (Lawrence Timmons e Mike Mitchell), con il secondo che ha sancito,
di fatto, il termine del match. Sulla secondaria c’è indubbiamente la pecca di
aver concesso troppo in termini di passaggio, ma c’è anche da precisare che i
tackle sono arrivati sempre puntuali distogliendo il fattore dell’intuizione
che ormai definiamo una lusinga. Spostandoci sul running-game, la difesa è
riuscita a limitare al meglio Il temuto Chris Jonhson, che, unitamente ai
compagni di reparto, hanno prodotto solamente 55 yds , facendosi vedere
poco in campo soprattutto nella seconda metà di gioco. Statistiche alla mano,
la pass-rush non ha sfolgorato come le ultime uscite (1 sack - James Harrison),
ma è stata in grado di portare una maggiore pressione alla tasca di Palmer con
l’avanzare del cronometro. Il voto di peggiore del reparto va a Ross Cockrell.
Troppe coperture errate e flag evitabili. Il migliore è stato Mike Mitchell
(non al meglio alla vigilia) con un fumble recuperato e l’intercetto
fondamentale avvenuto nell’ultimo quarto.
MVP:
Landry Jones (QB)
Considerazioni
finali:
Per molti
aspetti si potrebbe dire che la partita è stata persa dai Cardinals, che non
sono riusciti a sfruttare le occasioni e la supremazia mostrata nella prima
metà. Ma se l’hanno gettata al vento i Cardinals si potrebbe dire che l’hanno
vinta gli Steelers, con una difesa agguerrita, pungendo con Landry Jones nelle
poche occasioni concesse dagli ospiti. Dopo 6
partite con fuori: Big Ben, Maurkice Pouncey, Ryan Shazier, Kelvin
Beachum, Shaun Swisham (perché il Kicker fa il suo e lo abbiamo visto) con
Martavis Bryant appena rientrato, avere un record di 4-2 non se lo sarebbe
aspettato nessuno. Due parole sull’esordio di Chris Boswell. Il Kicker ex
Giants ha fatto come meglio non poteva siglando 4 field goal su altrettanti tentativi.
Ci godiamo la sudata, combattuta, voluta vittoria con uno sguardo alla prossima
Domenica, dove ci saranno gli Chiefs ad attenderci senza un giocatore
fondamentale come Jamal Charles, ma che tenteranno di rialzarsi dall’ 1-5
attuale con l’apporto del rovente Arrowhead stadium.
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