lunedì 30 novembre 2015

STEELERS - SEAHAWKS RECAP

C’eravamo lasciati con il tentativo di conquistare l’Emerald City, ma alla fine torniamo a casa con una “L” che ci rassegna ad un finale di stagione duro da dover gestire. Troppe volte dall’inizio del campionato, ci siamo trovati a dover commentare una successione di partite illuminate ad altrettante da buio profondo. Ma cosa c’è realmente che non funziona? Perché si alternano match ottimi in entrambi lati del campo e altri per il quale la rottura del televisore o del telecomando, potrebbe avvenire da un momento all’altro? Personalmente ancora non me lo riesco a spiegare… Una cosa è certa, con Dicembre alle porte è vietato sbagliare. Arriva un filotto di impegni in cui bisognerà tenere la massima concentrazione, consapevoli che arrivati a questo punto, ogni passo falso potrebbe costare caro in ottica playoff. Detto questo e con annessi tutti gli stati d’animo del caso, il match disputato nel il gelo di Seattle, è stato condotto in maniera eccellente fino all’Halftime. Fino al fischio finale della prima mezz’ora, Big Ben è compagni hanno dato prova della semplicità disarmante con cui sarebbero in grado di sbaragliare ogni tipo di difesa. Statistiche alla mano, non si è mai arrivati ad un 3 and out, giocando con fluidità i primi due down guadagnando yard con una percentuale privente per gli avversari. Ogni drive guidato ha portato sempre i suoi frutti, con la siglatura da 6 o 3 punti e in questo clima surreale per noi tifosi, abituati perlopiù a rimonte finali, è spiccata la varietà di gioco alternando tracce più comuni e banali come slant – in o out, oltre alla svagata facilità con cui venivano pescati tutti i ricevitori di cui Ben disponeva. Unica eccezione l’errata conversione sul 4&2 che ha visto in campo Landy Jones, autore di un tentativo scellerato che è costato il primo intercetto della gara. Tra i ricevitori, la prova di Markus Wheaton potrebbe essere sinonimo di vittoria ma purtroppo non è così. Il ricevitore da Oregon State ha concluso la sua prova con sole 9 ricezioni ma 201 yard completate oltre ad un TD a tabellino siglando lo score hight stagionale. Lo stesso è stato anche protagonista di un paio di chiamate al limite della decisione arbitrale (quelle chiamate che quando giochi in casa sono a tuo favore per intenderci) e che in termini di guadagno avrebbero fatto schizzare ancor più i suoi numeri a referto. Se in questo tripudio di gioia sommiamo , le sporadiche ed intelligenti corse sul game-plan di Todd Haley per DeAngelo Williams, il risultato sarebbe stato facilmente intuibile.

Ma purtroppo la concentrazione e la voglia di vincere è rimasta negli spogliatoi. Negli spogliatoi però non è rimasta la vana convinzione (da parte nostra sia chiaro) che le cose potessero migliorare con il passare dei minuti rispetto a quanto visto ad inizio del terzo quarto, con il primo e sfortunato intercetto per Big Ben (gli è scivolata la palla dalla mano durante il lancio). Con il trascorrere del cronometro però, le convinzioni si sono trasformate in sconforto. Dopo essere rientrati in possesso dell’ovale, lo stesso QB lancia un secondo intercetto viziato da una pass-interference (dubbia) di Richard Sherman su Antonio Brown. Solo l’ennesimo TD Markus Wheaton poco dopo, ci regala qualche secondo di gioia, perché nel drive successivo il tandem Wilson – Baldwin (3 TD quest’ultimo!) mette a segno il TD della vittoria su un ennesima distrazione della secondaria. Lo stesso reparto è stato il primo colpevole della sconfitta. Per dirne una: l’intelligenza tattica di giocare qualche snap ad una yard dai ricevitori di Seattle non è mai balenata nel cervello di Keith Butler e che invece è stata studiata al meglio di Pete Carroll e applicata da Sherman su Brown. Questa tattica avrebbe quantomeno rotto il timing-pass costringendo i Seahawks a giocate differenti, ma purtroppo si è concesso sempre troppo spazio e raggio d’azione per compiere le tracce. Il front seven invece riesce fortunatamente a salvare la faccia, come la O-Line del resto. La linea a sette della difesa ha si prodotto poco in termini di sack (2) ma ha costretto Wilson a parecchie sgambate personali per uscire dalla tasca. L’O-Line invece, ha fatto si che Ben avesse tutto il tempo necessario per arrivare ai ricevitori, registrando solamente due disattenzioni in tutto il match (una di queste stava per causargli un altro infortunio). Due parole finali sullo special team. Bravi nel bloccare quel treno di Tyler Lockett e a stoppare il calcio di Steven Hauschka, ma Jacoby Jones sarà così meglio di Dri Archer? Bah…


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