domenica 19 aprile 2015

AVVICINAMENTO AL DRAFT: PARTE #2

Oggi parliamo di un possibile 1st round pick al prossimo draft per i nostri Steelers. Un cornerback dalle svariate prospettive che farebbe gola a qualsiasi team dell’NFL. Marcus Peters è assolutamente un top class nel ruolo, ma con molti problemi disciplinari che hanno fatto storcere il naso a molti esperti nel settore. Il recente ritiro di Ike Tyalor, ha messo ancora di più alle strette la società, che oltre al ruolo di safety e outside linebacker, dovrà correre ai ripari anche per tappare i buche presenti nelle fasce della secondaria. Ma proviamo a comprendere meglio chi è la “hothead” proveniente dal college della capitale con una scheda conoscitiva:
Data di nascita: 9 Gennaio 1993
Ruolo e College: Cornerback – Washington Huskies
Altezza e peso: 6’0” (183 cm) – 197 (90 Kg)
Classe: Junior
Combine 2015: 40 yds dash: 4,53 sec, Bench press: 17 reps, Vertical Jump: 37,5 inch, Broad jump: 121,0 inch, 3 cone drill: 7,08 sec, 20 yds shuttle: 4,08 sec, 60 yds shuttle: 11,26 sec.
Carriera collegiale: In uscita dalla High School (Oakland McClaymonds) con il titolo di MVP alla mano, inizia nel 2012 a tutti gli effetti la sua carriera collegiale dove ha giocato 8 delle 13 partite nella posizione di cornerback, mettendosi in mostra in svariate occasioni facendo intravedere il suo limpido potenziale concludendo la stagione con tre intercetti. Nel 2013 ripete le ottime prestazioni dell’anno precedente; una su tutte la vittoria contro Oregon con ben 2 intercetti, un recover fumble e 6 tackle proclamandolo protagonista assoluto nel match. Nel 2014 però, ci pensa lui stesso a macchiare la sua valutazione, facendosi sospendere per ben due volte dagli Huskies in seguito a comportamenti poco corretti durante i match e contro gli assistenti del team stesso. L’ultima sospensione risalente al Novembre 2014, gli fa saltare buona parte della stagione ma nonostante questo, riesce a mantenere un rendimento di altissimo livello. La sua carriera collegiale si è conclusa con 11 intercetti, 95 tackle e 1 sack.
Overview: A mio avviso possiede tutte le carte in regola per poter diventare uno tra i migliori corner in circolazione per gli anni a venire, possiede tutte le qualità necessarie per poter essere selezionato tra la metà ed il termine del primo giro. Tralasciando però le indiscusse qualità tecniche, il giocatore dovrà migliorare sotto moltissimi aspetti caratteriali e comportamentali per cui si è guadagnato il nome di “testa calda” al college. Con lui andrà eseguito in primis un lavoro mentale più che agonistico dove il percorso portato al rispetto delle regole ed alla disciplina, dovrà essere da parte dei coach, particolarmente duro e incisivo. Il questa ottica, le vicende passate potrebbero far storcere il naso agli addetti ai lavori in fase di selezione, facendo probabilmente slittare la sua uscita ai piani bassi. Sicuramente va detto che, potrà dimostrarsi un importante valore aggiunto per qualsiasi team attuale dell’NFL dove, avere una garanzia tale in secondaria, renderebbe più semplice il lavoro collettivo e contenitivo della squadra in fase difensiva.
Punti di Forza: Prototipo ideale per il ruolo grazie alla fisicità ed alla altezza. La fluidità delle movenze e l’eccezionale tempismo lo rende un avversario duro e ostico per i ricevitori avversari. Oltre ad essere un ottimo incontrista, la sua rapidità gli consente di deviare moltissimi passaggi e di ottenere molti intercetti. Quando la palla è attiva (in aria), è un autentico predatore, capace di calcolare al meglio le traiettorie con la possibilità di monitorare i ricevitori ed il quarterback che lancia nello stesso momento. La fiducia dei suoi mezzi, lo rende molto utile anche in fase di copertura in extremis (stile safety) contro i running back usciti dalle maglie del fronte a sette.
Debolezze: La testa è la sua vero problema. Gli errori personali lo portano spesso a perdere la pazienza commettendo sciocchezze e falli a discapito delle squadra con la perdita di yarde per penalità in termini di gioco. Inoltre al college ha mostrato poca attenzione e capacità di apprendere gli schemi del coaching staff, prendendo in svariate occasioni, decisioni sul metodo di approccio e di lavoro in campo. Come sopra citato, la sfida più dura sarà quella di improntare al giocatore una giusta linea da seguire, fatta di regole e disciplina nel rispetto di tutti.


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