lunedì 14 dicembre 2015

STEELERS - BENGALS RECAP

Alla fine è successo... Le previsioni degli scommettitori erano giuste, abbiamo vinto e restiamo ancora attaccati al treno dei playoffs. La week 14 dei i team in lotta con noi per la post season (Chiefs e Jets), è stata una passeggiata e questo ci mette nelle condizioni di non permetterci futili errori nei 3 match finali. Detto questo, la partita di ieri sera al Paul Brown Stadium di Cincinnati, è cominciata con il piede sbagliato tra battibecchi, litigi e scaramucce nel riscaldamento, continuata altrettanto per oltre mezz’ora ma finita nel modo migliore con una vittoria, che ci rilancia moralmente verso il finale di campionato. Come detto è stata una partita dura, troppo nervosa e spesso patetica, al tal punto da non vedere in campo 22 giocatori ma animali desiderosi di cercare solamente lo scontro o la vendetta per il torto ricevuto. Per fortuna in tutto questo, la manovra offensiva black & gold ne ha risentito solo in parte, mettendo subito a tabellone i primi 7 punti della gara dopo un drive condotto magistralmente e concluso con il TD di DeAngelo Wiliams più l’extra point di Chris Boswell. Nel capovolgimento di fronte e con l’attacco dei padroni di casa in campo, non faticano a guadagnare velocemente terreno in un periodo più lungo per interruzioni che per il tempo giocato. A ridosso delle 10 yds dalla endzone però, il QB di casa Andy Dalton la combina grossa. Nel tentativo di un passaggio corto consegna la palla nelle mani di Stephon Tuitt e si infortuna al pollice della mano destra cercando di fermare in tackle il “piccolo” DE con la maglia avversaria. Da li a poco il pubblico di casa perde l’entusiasmo prevedendo una sconfitta che sarebbe ormai scontata e far calare ancora di più lo sconforto, arriva l’infortunio di Tyler Eifert e George Iloka, entrambi dichiarati out poco dopo. Dentro a quel punto AJ McCarron che a dispetto dei dubbiosi non sfigura, anzi, riapre il match con un ottimo lancio da 66 Yds in direzione di AJ Green, cui riesce a bersi Antwon Blake e Mike Mitchell con un solo movimento. Il backup QB, conduce complessivamente un buon match, riuscendo a mettere in ginocchio spesso la secondaria avversaria sul lungo, pescando abilmente il duo Green – Jones. La macchia sul suo match all’esordio, sono gli intercetti di William Gay (trasformato in pick six) e quello di Robert Golden che ha tolto ogni speranza di rimonta alla squadra di casa. Sull’intercetto di William Gay però, oltre alla comprensibile ingenuità del giovane McCarron dovuta anche dalla poca esperienza, c’è anche intelligenza tattica, dove giocando una semplice cover a zona (più volte provata nei training camp e fortemente voluta dal DC “Pluto” Keith Butler), Gay lascia percorrere la traccia al primo receiver uscito dalla sua area di assegnazione, e semplicemente coprendo la sua zona, anticipa il secondo riuscendo ad arrivare al pallone. Semplice no?!.. Chiaramente non è così ma da spettatori non possiamo fare altro che considerarlo. Un’altra riflessione, che immagino tutti abbiamo fatto è: Sono state concesse ben 280 yds con 2 TD pass ad un backup che a tratti nel match, pareva lanciare con la tranquillità di un qualsiasi allenamento settimanale. Personalmente ho smesso (come già ribadito più volte) di sorprendermi e/o inalberarmi (per non dire altro) del comportamento in pass cover, e con una media eclatante di ben 279 yds concesse a partita c’è poco da dire o sperare a questo punto; dovremo armarci solamente di santini e pregare! Passando al front seven, direi è stata condotta la solita partita sublime. Si sublime, perché quando metti a segno 3 sack (Will Allen in strong safety blitz e l’avevamo preannunciato), porti una pressione costante per tutto il match e conceda solamente 64 yds sul running-game, non si può usare aggettivo differente. Unica nota dolente è stato l’infortunio di Bud Dupree (non dovrebbe essere nulla di grave), che ha costretto agli straordinari in pass-rush in buon James Harrison. Per il resto direi che siamo più che soddisfatti. 
Analizzando invece il fronte offensivo, le difficoltà nel trovare spazi nella quadratura tattica di Cincinnati, l’avevamo predetta. Todd Haley lo sa e ha preparato il match al puntiglio nel passing-game, adottando semplici schemi con tracce in Out-In al massimo Slant, per non più di 30 yds di gittata. L’obiettivo è stato pienamente centrato. Ben Roethlisberger chiude la sua serata con 30/39 per 282 yds e un solo intercetto, avvenuto nell’unico tentativo di big play. La batteria di ricevitori, Martavis Bryant su tutti, hanno spesso trovato difficoltà nel guadagnare la separazione dagli avversari, con Reggie Nelson abile a portare i raddoppi e non concedendo campo a forse il miglior wideout della lega. Il migliore di questi è stato il solito Antonio Brown (7 ricezioni per 87 yds), più impegnato però a battibeccare con Dre Kirkpatrick e con il resto della secondaria. Come il solito ormai, il running-game con DeAngelo Williams ha portato il suo solito pesante apporto alla manovra d’attacco. Questa volta però meno in termini di guadagno (84 yds) ma più in endzone con l’ex Panthers a segno per due volte. Ancora una volta la O-Line con Marcus Gilbert e David DeCastro, si è rivelata ottima nel creare spiragli per le corse e in pass-protection. Unica sofferenza il periodo che ha visto temporaneamente fuori dal campo Alejandro Villanueva, dove la linea ha concesso gli unici due sack ai danni di Big Ben. Per finire due parole sullo special team, con Chris Boswell sempre più efficace e preciso, la cui sicurezza ci fa tornare in mente un certo Shawn Swisham.


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