Il tempo
stringe e la concorrenza è tanta… Le poche occasioni che hai avuto non hanno
dato la fiducia sperata nei coach e nei tifosi, e a quel punto che fai? Cerchi
di rilanciarti come meglio puoi, magari in un altro ruolo, che con bravura e
fortuna potrebbe portarti all’ascesa della tua carriera. D’altronde, con la
coppia B&B (Brown – Bryant) in grande spolvero nel 2014 e l’apparente
ottima pick dello scorso draft per quanto visto agli OTA’s Sammie Coates,
spinge inevitabilmente il buon Markus Wheaton, su suggerimento del coach
Richard Mann, a valutare l’opzione di uno spostamento del ruolo nel backfield
degli Steelers, andando a ricoprire la zona del ricevitore slot.
Il WR
slot ricopre una posizione interna rispetto ai WR1 – WR2 (split end – flanker),
rispettivamente Antonio Brown e Martavis Bryant. Il suo compito è quello di
andare a ricevere prevalentemente palloni di medio raggio verso il centro del
campo, creando blocchi e alternative agli schemi offensivi. In questo ruolo,
più che in tutte le sottoclassificazioni dei WR, l’esecuzione della traccia
percorrendo un tragitto predefinito, è di vitale importanza per arrivare
puntuali all’appuntamento con il pallone o tagliare fuori un linebacker
avversario in una frazione di secondo. Per fare questo ci vuole fisicità,
forza, velocità, rapidità e accelerazione, e queste qualità Wheaton le possiede
tutte.
A dirla
tutta, nel finale di stagione e durante la sua carriera collegiale, Markus
aveva già ricoperto la posizione con discreti risultati, e il ritorno (se così
vogliamo chiamarlo) alle origini, potrebbe far scattare in lui quella voglia e
quella determinazione che in questo anno e mezzo con la maglia black & gold
non abbiamo ancora avuto modo di ammirare. Il giocatore si è detto entusiasta
di voler imparare nuovi schemi per garantirgli all’occorrenza più completezza e
intelligenza tattica, definendo lo spostamento una dimostrazione di fiducia e
di orgoglio personale. Fiducioso lo è anche Big Ben, che in un intervista
rilasciata a TribLive Sports ha dichiarato che nonostante ci siano state delle
incomprensioni tattiche durante il minicamp (un errore su un taglio che ha
portato all’intercetto avversario), reputa il prodotto dell’Oregon il più
adatto in rosa per coprire al meglio la posizione, e che nel corso di questi
mesi riuscirà sicuramente ad assembleare al meglio le varie strategie.
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