Quando selezioni giocatori di primo rilievo come Bud Dupree, Senquez
Golson e Sammie Coates, altri come Letterius Waton potrebbero passare in
secondo piano. Sin da quando è stato redatto, il bestione proveniente
dal college del Michigan State, ha cercato di mettersi a suo agio nella
città d’acciaio quanto nell’organizzazione degli Steelers.
Ci sono
giocatori che una volta approdati nel campionato maggiore tendono a
sedersi pensando di aver trovato il paradiso nell’NFL, Walton di sicuro
non fa parte di questa categoria.
Nei primi mesi di camp, in cui ha
fatto intravedere il suo potenziale, ha trovato un esempio da seguire in
Cam Heyward, il quale l’ha definito un grande professionista e una
guida da cui apprendere i “trucchi del mestiere” per cercare di
diventare uno dei migliori, proprio come lui.
In ottica season 2015,
Letterius, potrebbe rendersi utile da subito in considerazione della
pochezza di quantità in depth disponibile, (dovesse venire un
raffreddore a Cam Heyward – Stephon Tuit?! Che si fa?) con il nomade
collezionista di Jersey Clifton Geathers ed il pessimo Cam Thomas che a
meno di rinascite improvvise, sarebbero utili solo per scaldare il posto
in panchina. La sua propensione a 5-Tech DE, (nonostante abbia giocato
per la maggior parte della stagione con i Chippewas nella 4-3) con la
quale ha dominato l’anno uscente nel college, allunga la coperta di un
reparto talmente sacrificato che ha dovuto adattare da DE a NT il buon
Steve McLendon. Senza azzardare troppo e senza fare calcoli sulla
titolarità della prima linea (lampante), direi che Walton potrebbe
finalmente garantire affidabilità nel backup coprendo egregiamente tutti
gli spot (DE-NT-DE) qualora ne fosse necessario. Le sue misure (196 cm
per 145 kg) lo collocano tra la fascia dei NT moderni in linea con la
corporatura dello stesso Steve McLendon che, è bene ricordarsi, nel 2015
entrerà nell’ultimo anno di contratto con gli Steelers a 30 anni
compiuti. Tecnicamente stiamo parlando di un giocatore che fa del run
blocking un marchio di fabbrica, dove la fisicità lo aiuta ad avere la
meglio contro i back avversari. Per considerarlo davvero completo, dovrà
migliorare di parecchio nella pass-rush, nella quale risulta essere
macchinoso nelle fasi iniziali dello snap. Averlo nei 53 finali,
garantirebbe quantomeno rotazione e accurato utilizzo nei momenti
cruciali dei match, anche a giocatori situazionali come il roccioso
Daniel McCullers. Dettosi “estasiato” da poter cominciare la sua
carriera uno dei migliori team in assoluto e avendo tutte le carte in
regola per diventare un futuro titolare, dovrà continuare a lavorare
duro e mostrare il suo valore fino a che gli sarà data possibilità di
farlo, dovrà sfruttare al massimo ogni chance concessa sul campo,
dimostrando ai compagni, ai coach e in primis a se stesso, di essere
degno di indossare una maglia storica e pesante come quella dei
Pittsburgh Steelers.
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